“Mei liabste Wies”, i premi del concorso vanno a Prissiano e Parcines

Nella mattinata di oggi, giovedì 2 agosto, i vincitori del concorso “Mei liabste Wies” (Il mio prato preferito) sono stati premiati proprio là dove “l’amore per la natura e il paesaggio è evidente”

 | © Consorzio Mela Alto Adige
Si tratta di un idilliaco frutteto con stagno che si trova sotto Castel Wehrburg, a Prissiano, ed è uno dei due progetti vincitori del primo contest agricolo organizzato dal Consorzio Mela Alto Adige. Al concorso, che puntava a dare visibilità agli impianti particolarmente significativi dal punto di vista estetico, ecologico e dell’innovazione, hanno partecipato 57 contadini da tutta la provincia e la vittoria è andata appunto a German Mair di Prissiano e Martin Tappeiner di Parcines.
 
Il concorso “Mei liabste Wies” è stato istituito nella primavera di quest’anno per stimolare i frutticoltori altoatesini a mettere in evidenza anche dal punto di vista estetico, e documentare con immagini e testi, il loro impegno per un’agricoltura sostenibile. Le candidature pervenute sono state 57, un numero che Georg Kössler, presidente del Consorzio Mela Alto Adige, giudica più che soddisfacente: “Siamo veramente contenti che già alla prima edizione il concorso abbia riscosso così tanto successo tra gli agricoltori. I nostri contadini hanno a cuore l’approccio rispettoso con il paesaggio e la natura e il loro senso di responsabilità per una coltivazione sostenibile è in continua crescita”. Riferendosi poi al prato che ha ospitato la cerimonia di premiazione, Kössler ha aggiunto che “proprio il posto in cui ci troviamo oggi è un impianto modello, in cui è tangibile il rispetto della natura e del paesaggio e si vede a occhio nudo quanto amore ci sia dietro”.
 
I membri della giuria specializzata Paul Wierer (Agrios), Reinhard Verdorfer (Bioland) e Helene Hölzl (architetto paesaggista) hanno spiegato i criteri delle loro valutazioni. “Un frutteto coltivato a fini commerciali, inserito all’interno di un contesto intatto dal punto di vista ecologico, può benissimo rientrare anche nelle caratteristiche di una coltivazione integrata”, ha detto Wierer. Il collega di giuria Verdorfer ha valutato positivamente la presenza nell’impianto di fiori e piante, alberi di alto fusto e siepi, mentre l’architetto Hölzl ha ricordato l’importanza della coltivazione di piante locali e la presenza di elementi come terrazzamenti o recinzioni. Della giuria facevano parte anche Robert Wiedmer (Centro di Consulenza per la fruttiviticoltura dell’Alto Adige) e Franz Tutzer (direttore dell’Istituto tecnico agrario).
 
Nella scelta delle misure da intraprendere per il suo frutteto a coltivazione integrata, che si trova sotto Castel Wehrburg , German Mair ha tenuto sempre conto della vicinanza con un antico maniero e della necessità di mantenere un’armonia dal punto di vista paesaggistico, come ha sottolineato anche l’architetto Helene Hölzl. Da parte sua Martin Tappeiner, agricoltore biologico del maso Pröfinghof di Parcines, ha voluto rendere merito alla creatività e all’impegno di tutta la famiglia: sua moglie è particolarmente portata per i lavori manuali, come ad esempio l’hotel per insetti, mentre il figlio David condivide la visione ecologica del padre e lo ha convinto a partecipare alla prima edizione del concorso “Mei liabste Wies”.
 
I due vincitori hanno ricevuto in premio una macchina Öko-Cleaner Mod. ZE della ditta VIMAS. L’innovativo macchinario permette di lavorare in maniera meccanica il sottofilare dei frutteti, rendendo quindi superfluo il ricorso a diserbanti.
Tutti gli altri partecipanti che hanno rispettato il regolamento riceveranno un buono per un’analisi di terreno al Centro di sperimentazione Laimburg.

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